Dopo la camera da letto, dove passiamo più di 8 ore ogni notte (o almeno ci proviamo…!), la cucina è il luogo della casa dove spendiamo più tempo, soprattutto noi italiani.
Più di uno studio afferma che gli italiani siano i primi al mondo a saper cucinare: di qualsiasi età e provenienza almeno un piatto di pasta lo riescono a mettere insieme – al contrario dei nostri amici americani, che senza una ricetta dettagliata e l’ancora di salvezza dei cibi pre-confezionati si sentono persi dietro ai fornelli…
Nonostante l’importanza che culturalmente e tradizionalmente diamo al saper cucinare e ai piatti fatti in casa, la nostra cucina sta diventando una riduzione (come quella all’aceto balsamico…), sia in termini di tempo che di conoscenze.
Malattie del Benessere e Abitudini Alimentari
Si tende a comprare piatti precotti e/o surgelati per risparmiare sul tempo, sughi della pasta pronti e una serie di lattine e vasetti che in credenza fanno sempre comodo: tonno, alici, olive, legumi cotti, verdure conservate, marmellate, etc. Per non parlare dei prodotti da forno (pane, pizza, biscotti…), che nessuno si sognerebbe mai di fare in casa, visto la grande offerta di prodotti già pronti.
Non è un segreto che malattie e infiammazioni croniche siano in aumento costante, in Europa come in Italia. Sono le cosiddette “malattie del benessere”, che, oltre a pesare sul bilancio del Sistema Sanitario Nazionale, riducono la qualità di vita di molte persone. L’Organizzazione Mondiale della Sanità dice che tali malattie dipendono dallo stile di vita, i quali fattori principali sono: movimento, abitudini alimentari e stress.
Tutti conosciamo la soluzione per avere abitudini alimentari migliori: preferire cereali integrali a quelli raffinati, panificare in casa con la pasta madre, comprare verdure biologiche di stagione dal contadino di zona. diminuire il consumo di carne (include salumi e insaccati) e preparare tutto fresco.
Ma come si fa a tornare a “mangiare come una volta” in un mondo frenetico e pre-confezionato?
Io sono convinta che sia possibile. Di fatto, negli anni, ho provato vari regimi alimentari (complice una recidiva sindrome del colon irritabile). Questo mi ha portato ad affinare una serie di tecniche di trasformazione e conservazione del cibo (quello vero!) e ad integrarle in maniera pratica nella mia vita, dove certo gli innumerevoli impegni e le lunghe giornate fuori casa non mancano, come per la maggior parte di noi.
Oggi preparo il 90% della mia alimentazione in casa, il 50-70% è cibo crudo (a seconda della stagione) e il 10% di ogni pasto include microorganismi vivi (nutrizione simbiotica per ia rigenerazione intestinale – che consiglio a tutti by the way).
Secondo i periodi sono onnivora, vegana o vegetariana: di certo le verdure – fermentate, crude, o cotte leggermente – occupano una parte importante della mia Alimentazione Naturale (plant based diet). I cereali integrali in chicco e i legumi secchi (non in vasetto) non mi fanno più paura per le lunghe cotture. Anzi, sono gli alimenti più pratici e ad elevato potere nutrizionale da tenere pronti in frigo o da portare al lavoro.
Organizzare gli Spazi per la Salute
Dopo aver girato tanti paesi e aver vissuto in tante case diverse, mi sono resa conto che l’organizzazione stessa degli spazi in cucina può facilitare o meno abitudini alimentari più salutari.
Ad esempio, una credenza grande e un frigo piccolo ci inviteranno inconsciamente a comprare e quindi consumare più cibo impacchettato che fresco.
In alcune cucine, la mancanza di ampi piani di lavoro per esigenze di spazio o design, fa sembrare impossibile il lavoro di trasformazione delle verdure (quelle vere, del contadino…). Lavoro che di per sé è facile e divertente e si può anticipare per tutta la settimana: basta avere gli spazi…
Oltre a questi, fattori come la luce, un’adeguata areazione, i materiali dei mobili, ecc. sono importantissimi per regalarci uno Spazio Cucina Sano – dove è più facile per noi alimentarci in modo sano!
Autore: Sara Francesca
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